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I primi “Metaversi” nella storia

Sempre più spesso sentiamo parlare di Metaverso o di Metaversi, ma quando e dove è nato questo termine? Abbiamo un riferimento chiave per la nascita di questo concetto: “Snow crash” di Neal Stephenson. In questo romanzo del 1992, il contesto è profondamente diverso da quello a cui siamo abituati nella realtà odierna. Tutto prende forma grazie al codice, il quale permette anche l’interazione tra gli abitanti del mondo descritto dallo scrittore. Le persone spendono il proprio tempo in un ambiente urbano, interagendo con i propri simili: ognuno è il gemello digitale di sé stesso.

Quanta strada ha fatto il Metaverso da quel momento? Quanto si è evoluto? Scopriamolo insieme in questo articolo.

I diversi Metaversi che si sono susseguiti nel corso della storia

La storia conserva diversi esempi di Metaverso. Vediamo insieme una carrellata di giochi che potremmo far rientrare in questo concetto oggi così discusso.

Active Worlds e Second Life, universi virtuali paralleli alla realtà

Active Worlds è un gioco che potremmo classificare come primo esempio di Metaverso nella storia. Pubblicata nel giugno del 1995, si tratta di una piattaforma tridimensionale dove un utente poteva costruire edifici in 3D oppure intere aree edificabili. Il giocatore aveva addirittura la possibilità di creare oggetti unici da scambiare o vendere attraverso un negozio.

Tutto era accompagnato da un sistema di messaggistica interno al videogioco che permetteva sia di comunicare con gli altri utenti presenti a breve distanza, sia di inviare telegrammi virtuali ai giocatori che si trovavano molto lontani sulla mappa.

Il secondo esempio che ti riporto è Second Life, un gioco nato nel 2003 che possiamo considerare il primo vero precursore dei moderni Metaversi. È un gioco che permette agli utenti di accedere liberamente e gratuitamente a un mondo di contenuti generati dalla community stessa.

In questa piattaforma di gaming sono accaduti fatti assurdi e perfettamente ascrivibili al moderno concetto di Metaverso. Ci sono stati tanti paesi, come Estonia, Svezia e Maldive che hanno addirittura aperto un’ambasciata su Second Life! Pensa che il sito egiziano Islam On Line ha persino acquistato terreni in modo da permettere a tutti i fedeli di visitare e pregare la sacra moschea della Mecca, prima di recarvisi in carne e ossa o in mancanza di poterlo fare dal vivo. Infine, ci sono state università che hanno tenuto dei corsi di studio nel mondo di Second Life. Una vera realtà parallela che andava quindi a formarsi.

Al punto di rottura di questo “Metaverso” che, conseguentemente ha creato una consistente perdita di utenti attivi, potrebbe coincidere il fatto che sulla piattaforma di Second Life chiunque può assumere false personalità e quindi generare profili falsi. Cosa potrebbe mai attrarre le persone in un contesto completamente astratto, popolato da identità fasulle? Quest’eccessiva “libertà” ha generato uno scollamento tra ciò che è permesso e accettato nella vita vera e ciò che si può realizzare in quella virtuale.

Se, inizialmente, questa logica ha generato euforia e una sorta di ricerca dello “sballo continuo”, in un secondo momento ha provocato prima assuefazione, poi rigetto con conseguente abbandono da parte di molti utenti.

Roblox, il gioco più vicino al moderno concetto di Metaverso

Se Active Worlds e Second Life sono i più importanti “simil Metaversi”, non posso non citare Habbo e il recente Roblox che reputo il maggiormente vicino all’idea contemporanea di Metaverso. Nato nel 2005, unisce il concetto di gioco a stanze – introdotto da Habbo – e quello di creazione (nel vero senso del termine) tipico di Second Life.Roblox consente la costruzione di giochi di ogni tipo e di condividerli con gli altri utenti. Al suo interno esiste persino un mercatino di oggetti che i giocatori premium della piattaforma possono vendere. È diventato popolarissimo e utilizzato da milioni di utenti quando la casa produttrice ha rilasciato una versione compatibile anche con smartphone e tablet, superando il limite del suo precedente utilizzo soltanto su computer.

Ecco dunque che, in un certo qual modo, Roblox rappresenta il passaggio tra i Metaversi nella storia e il Metaverso inteso nel suo concetto moderno. Mi piace figurarlo come l’anello di congiunzione tra il passato e il presente di questa realtà astratta.

Metaverso o Metaversi?

Dopo questo elenco “storico” di Metaversi, è evidente che se ne sono susseguiti di diversi, quindi ora il quesito che pongo anche a te è il seguente: dovremo parlare di un solo Metaverso oppure di molteplici? Quello che certamente sappiamo è che sono tante le aziende che hanno lanciato la versione beta dei loro Metaversi.

Il concetto di “Metaverso” può essere interpretato in diversi modi, e questa interpretazione può influenzare se si dovrebbe parlare di un solo Metaverso o di molti.

Un unico Metaverso

Se immaginiamo il Metaverso come un’unica entità, allora dovrebbe esserci un alto livello di interoperabilità tra le diverse piattaforme e mondi virtuali. Ciò significa che gli utenti potrebbero spostarsi facilmente da un ambiente virtuale all’altro mantenendo la propria identità, i propri beni digitali e le proprie esperienze.

L’idea di un unico Metaverso implica che diverse tecnologie (realtà virtuale, realtà aumentata, blockchain, ecc.) siano integrate e funzionino insieme in modo armonioso per creare un’esperienza unificata.

Molteplici Metaversi

Attualmente, esistono molteplici piattaforme e mondi virtuali che operano indipendentemente l’uno dall’altro. Ogni piattaforma ha il proprio ecosistema, le proprie regole e le proprie caratteristiche uniche. Diversi Metaversi potrebbero emergere per scopi diversi, ad esempio uno per l’intrattenimento, uno per il lavoro collaborativo, uno per l’istruzione. Questo approccio riconosce che un’unica piattaforma potrebbe non soddisfare tutte le esigenze e preferenze degli utenti.

Tendenza Attuale: verso molteplici Metaversi

Al momento, la tendenza sembra orientata verso la creazione di molteplici Metaversi, con vari progetti che esplorano e sperimentano diverse tecnologie e approcci. Tuttavia, ci sono anche sforzi per creare ponti e connessioni tra queste piattaforme, suggerendo che in futuro potremmo vedere una sorta di “rete di Metaversi” interconnessi.

Parlare di un solo Metaverso o di molti dipende da come si definisce e si immagina questo spazio virtuale. Entrambi i concetti hanno vantaggi e sfide, e il futuro probabilmente vedrà una combinazione di entrambe le visioni, con piattaforme diverse che coesistono e collaborano in modi nuovi e innovativi.

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