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Un Metaverso digitale in chiave umana

Paolo Fabbri

5 Aprile 2022
it news

Siamo in ritardo, o forse no.

Nei mesi scorsi alcuni dei protagonisti della scena digitale hanno condiviso, con tutti noi, “dove” investiranno in ricerca e innovazione nei prossimi anni. Stiamo parlando della costruzione del Metaverso, parola sempre più popolare nelle discussioni tecniche e non. Ora mi chiedo, ma riuscirà il Metaverso a entrare realmente nella vita di tutti noi? È già successo in passato, prima con la creazione del web, poi con l’avvento dei social. Quindi, il Metaverso sarà la loro logica e naturale evoluzione?

Cerchiamo di capire insieme di cosa stiamo parlando, analizzando prima di tutto il quadro generale. Oggi ci soffermeremo sul primo argomento, ma non perderti i prossimi articoli dove andrò ad approfondire i punti successivi per avere una conoscenza sempre più dettagliata di questo curioso Metaverso.

  • A cosa ci riferiamo quando parliamo di Metaverso? Quali possono essere i suoi campi di applicazione?

  • Ce ne sarà soltanto uno o dovremo interfacciarci con una serie di Metaversi? Analizziamo i primi “Metaversi” della storia e il loro impatto antropologico.

  • Quale sarà il rapporto tra società e politica e Metaverso e quali vantaggi potranno trarre l’una dall’altro?

  • Quali sono le tecnologie che si evolveranno e si svilupperanno grazie al Metaverso o alle tecnologie che lo stesso utilizza?

Cos’è il Metaverso?

Parlare di Metaverso è piuttosto complesso. È come addentrarsi in un territorio inesplorato, una terra ancora non presente su alcuna mappa topografica. Occorre camminare lentamente, controllando a ogni passo la strada intrapresa.

Ci sono persone che, nel tentativo di definire ciò che potrebbe essere il Metaverso, si sono esposte. Tuttavia, io credo che la sua stessa esistenza sia impossibile da definire. Ma le sfide mi piacciono molto, per questo, dopo aver analizzato tante diverse definizioni di Metaverso, ti riporto quella che reputo più adeguata. È stata rilasciata da Tim Sweeney, CEO di Epic Games (i creatori di Fortnite), in un’intervista di qualche settimana fa:

È evidente che nessuno di noi sappia di preciso cosa sia o cosa sarà il Metaverso.

Ci sono varie suggestioni al riguardo. Il Metaverso potrà essere un social media 3D in tempo reale in cui non si scambiano messaggi in maniera asincrona, ma ci si ritrova in un mondo virtuale dove è possibile fare sostanzialmente qualsiasi cosa.”

Ancora non sappiamo di preciso cos’è il Metaverso, ma da questa definizione qualche spunto interessante possiamo coglierlo: Tim Sweeney sottolinea che si tratterà di certo di un ambiente online dove le persone si potranno incontrare virtualmente.

Ecco allora che forse siamo innanzi – o al “famigerato” cospetto – del Web 3.0. Oppure, addirittura oltre…

Quali potrebbero essere i campi di applicazione del Metaverso?

I suoi ambiti di applicazione saranno molteplici e anch’essi difficili da individuare con esattezza. Ad ogni modo, possiamo già ipotizzarne una serie:

  1. Gaming e intrattenimento

  2. Fitness e palestre virtuali

  3. Educazione e istruzione

  4. Commercio e prodotti virtuali (prodotti visionabili in anteprima in un Metaverso e verosimilmente acquistabili in criptovalute)

  5. Mondo del lavoro (si pone come preciso obiettivo di evolvere superando i limiti del remote work)

  6. Turismo virtuale

Vediamoli uno per uno più nel dettaglio per iniziare a entrare nella logica del Metaverso.

Gaming e intrattenimento

Da sempre un settore trainante per gli sviluppi tecnologici, questo primo ambito di applicazione potrebbe coinvolgere la maggior parte dei curiosi, quantomeno in una prima fase. Ma non parliamo solo di utenti singoli, bensì di aziende che trovano nel legame tra videogiochi e Metaverso nuove opportunità di crescita.

Tramite i videogames, soprattutto quelli virtuali che costituiranno il Metaverso, i brand saranno in grado di entrare in stretto contatto con i propri consumatori in una modalità del tutto nuova: in modo inaspettato e coinvolgente, potranno interagire con il proprio target di riferimento all’interno di uno spazio virtuale.

Fitness e palestre virtuali

In questo secondo campo di applicazione, i punti di forza sono intuitivi. Pensiamo, ad esempio, a una lezione di yoga con i VR che ci permettono di avere il nostro insegnante davanti a noi, pur essendo fisicamente dalla parte opposta del mondo.

Matthew Ball, un socio dirigente di Epyllion Co. che ha co-fondato il Roundhill Ball Metaverse ETF, in un’intervista ha spiegato l’impatto che il Metaverso avrà in questo settore:

Uno dei suoi più grandi impatti sullo sport sarà su come guardiamo le partite. Piuttosto che essere bloccati su un divano, i fan avranno l’opportunità di vedere una partita più come se fossero in tribuna.

Infatti, tutti potrebbero un giorno avere i migliori posti in casa, con il loro punteggio di fantasia o le scommesse dal vivo mostrate sul jumbotron. I fan a casa potrebbero anche essere in grado di influenzare il gioco come può fare una folla urlante.”

Inoltre, si potranno vendere più biglietti rispetto alla reale capienza di uno stadio, così come dare l’opportunità ai fan più lontani di godersi l’atmosfera di essere al palazzetto.Ma c’è ancora di più. Sembra che il Metaverso permetterà di incontrare atleti famosi, competere con loro in qualche partita e addirittura decorare spazi con i propri NFT (Non-Fungible Token).

Dall’istruzione classica alla blended education

In epoca Covid molto di noi hanno vissuto, direttamente o indirettamente, il disagio della didattica a distanza. Con i VR, invece, l’esperienza di studio da remoto sarebbe molto più coinvolgente e immersiva. La sfida che oggi il mondo dell’education si trova a cogliere è integrare nell’educazione la modalità di lavoro e studio online.

Abbiamo già casi studio interessanti, come quello della Corea del Sud che, grazie a un esperimento educativo, ha dimostrato l’efficacia dell’istruzione mista o blended education, ovvero la combinazione di contenuti in tempo reale e preregistrati. L’istituto coreano in questione ha in programma di dar vita a un campus virtuale Kenya-KAIST, 60 km fuori Nairobi. L’obiettivo? Andare “oltre” l’istruzione online creando un Metaverso che fornisce assistenza per la gestione delle classi e crea un’esperienza di apprendimento coinvolgente, utilizzando le ultime tecnologie digitali.

Commercio e prodotti virtuali

Pensiamo a un prodotto visionabile in anteprima in un Metaverso dedicato e acquistabile pagando, verosimilmente, in criptovalute. Queste ultime trovano nel Metaverso il proprio sbocco ideale e il contesto naturale per dispiegare le proprie potenzialità progressive. Perciò, anche se ci troviamo ancora in una fase primordiale di questa interessante novità, possiamo già iniziare a parlare di e-commerce che diventeranno m-commerce. Ci sono brand come Forever 21 e Nike che stanno facendo da apripista: hanno infatti creato negozi virtuali nella convinzione che il futuristico Metaverso trasformerà l’intero settore del commercio.

Lavorare nel Metaverso è possibile?

L’obiettivo dichiarato sarebbe proprio quello di superare i limiti del remote work. Immaginiamo il nostro ufficio, la nostra scrivania e tutti i nostri colleghi. Ora leviamo il visore: non vediamo più nessuno. A tal proposito, è stata proprio l’azienda del milionario Zuckerberg che ha pubblicizzato la creazione del suo Metaverso spingendo moltissimo su questo campo d’applicazione. Creare un luogo di lavoro virtuale permetterebbe di risparmiare sul trasporto a beneficio di costi, tempi e inquinamento. Basta pensare alle molte persone costrette a vivere a distanza per svariati motivi: queste, invece che videochiamarsi, potranno incontrarsi nel Metaverso. Surreale? Forse questa realtà è più vicina di quanto crediamo.

Turismo virtuale

Covid, emergenza climatica e aumento dei costi sono fattori che hanno mostrato la vulnerabilità del settore dei viaggi. Lo abbiamo visto con la crescente preferenza da parte delle persone di località più vicine a casa. Come invertire dunque il senso di marcia? L’idea di mondi virtuali interattivi potrebbe aiutare a modificare il modo in cui i clienti interagiscono con altre località e sostituire alcuni casi di viaggio fisico, senza danneggiare il settore. Tu cosa ne pensi?

È vero che le esperienze di realtà virtuale interattiva possono ricreare ambienti del mondo reale e fornire così ai viaggiatori un’idea chiara di cosa aspettarsi quando visitano una particolare destinazione… ma può un viaggio in VR davvero sostituire l’esperienza fisica e reale?

Penso che nel settore del turismo il Metaverso offra tante opportunità a hotel e agenzie di viaggio, ma nell’ottica in cui lo utilizzano per spingere clienti potenziali ed effettivo a prenotare la vera e propria vacanza. Grazie a queste nuove tecnologie un albergo può, ad esempio, mostrare in maniera immersiva tutto ciò che ha da offrire. Creando degli avatar digitali, inoltre, può consentire ai viaggiatori di passeggiare in una riproduzione realistica della struttura e capire le dimensioni reali delle stanze.

Dove ci porterà il Metaverso?

Quindi siamo in ritardo? Forse no. Non siamo in ritardo né nel parlarne né nel prepararci ad accoglierlo. Stiamo parlando di un cambiamento tanto rapido nei suoi sviluppi quanto epocale nella portata. Si tratta di un’evoluzione che, probabilmente, ci accompagnerà per molto tempo.

Nel prossimo articolo entrerò più nel dettaglio per capire insieme tutte le implicazioni e le opportunità offerte da una realtà ancora di difficile definizione.

Stay tuned!


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