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Da oggi GPT-3 per te non avrà più segreti

Paolo Fabbri

12 Gen 2023
it news
Si dice che le migliori idee vengano sempre in compagnia e con un buon bicchiere di vino. Io oggi desidererei incontrarmi con GPT-3 di OpenAI, uno dei software di intelligenza artificiale più evoluti di sempre, concepito e allenato per generare testo il più simile possibile a quello che verrebbe scritto da un essere umano.

Si dice che le migliori idee vengano sempre in compagnia e con un buon bicchiere di vino.

Io oggi desidererei incontrarmi con GPT-3 di OpenAI, uno dei software di intelligenza artificiale più evoluti di sempre, concepito e allenato per generare testo il più simile possibile a quello che verrebbe scritto da un essere umano.

Come ci riesce?

 Bene, concentrati, perché ora inizierò a esporti tutta una serie di ragionamenti tanto tecnici quanto etici.

L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale Forte

GPT-3 è un software sviluppato da OpenAI, un’organizzazione no-profit fondata, tra gli altri, anche da Elon Musk nell’anno 2015, e che ha come obiettivo quello di studiare a fondo l’intelligenza artificiale, cercando di sviluppare un’IA amichevole.

L’attività di OpenAI prende le mosse proprio dalla necessità di “guidare” l’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale Generale (AGI, Artificial General Intelligence, anche detta Intelligenza Artificiale Forte), ovvero la capacità di una macchina di capire, apprendere e riprodurre un qualsiasi compito intellettuale che potrebbe imparare anche un essere umano.

Tra le migliori definizioni dell’AGI c’è quella del filosofo statunitense John Rogers Searle nel suo esperimento della stanza cinese:

Secondo l’AI forte, il computer non è soltanto uno strumento nello studio della mente; piuttosto, il computer programmato appropriatamente è davvero una mente, nel senso che i computer su cui vengono installati i programmi giusti possono essere letteralmente considerati capaci di comprendere e possedere altri stati mentali.

Dovremmo quindi temere i risvolti e le potenzialità dell’AI forte o si tratta, invece, di un processo inevitabile che va abbracciato senza indugi?

Andiamo più in profondità.

Il Deep Learning alla base di GPT-3

Con GPT-3 di OpenAI è possibile chattare in merito a qualunque tematica ti venga in mente, ma come fa il software a rispondere ed essere sempre “sul pezzo”? Grazie all’utilizzo del Deep Learning (che molti confondono con il Machine Learning), ovvero una branca del campo di ricerca dell’apprendimento automatico e dell’intelligenza artificiale.

 Il funzionamento del Deep Learning parte dalla concezione dei diversi livelli di rappresentazione, legati in maniera gerarchica alle caratteristiche dei differenti concetti: quelli di alto livello sono codificati e definiti a partire da quelli di basso livello.

 In sostanza, quando tiriamo in ballo il Deep Learning ci riferiamo a un’architettura fondata su reti neurali artificiali organizzate in diversi strati. Ogni strato lavora in maniera indipendente pur essendo una parte del tutto: calcola, elabora e apprende una serie di concetti “passandoli” allo strato successivo. Come in un setaccio con diversi stadi di filtraggio, il continuo trasferimento del contenuto allo strato successivo permette alla macchina di analizzarlo a fondo, garantendo un apprendimento sempre più completo.

Ora che sai grazie a quale tecnologia di apprendimento GPT-3 esiste, analizziamo il suo funzionamento pratico.

GPT-3: Transformer e meccanismo dell’auto-attenzione

L’acronimo GPT-3 sta per “Generative Pre-trained Transformer” e oggi è alla sua terza versione. Si tratta, dunque, di un sistema generativo (principalmente di testi) precedentemente addestrato e basato su Transformer, un modello del Deep Learning fondato sul meccanismo dell’auto-attenzione. Consiste in una rete neurale artificiale che apprende il contenuto creando una relazione sequenziale tra i dati che lo compongono.

Per aiutarti a capire il concetto, pensa a un periodo: esso è composto da parole (sostantivi e verbi) legate fra loro da una serie di relazioni. I Transformer, di fatto, fanno questo per dare un significato al contenuto che devono apprendere e, mettendo in relazione tra di loro i dati che lo compongono, riescono a capire anche il minimo dettaglio capace di influenzare il comportamento e il legame di un elemento rispetto al tutto.

Per questo motivo, le tecniche matematiche che garantiscono il suo funzionamento vengono anche definite di auto-attenzione.

Perché il Transformer funzioni correttamente, tuttavia, occorre sottoporlo a un lungo periodo di apprendimento, diviso in due fasi: nella prima parliamo di un pre-allenamento non supervisionato, mentre nella seconda di un allenamento supervisionato al fine di affinare ulteriormente il modello.

Cos’è e a cosa serve GPT-3

Per rispondere a queste domande ho deciso di interrogare lo stesso software. Se è una chat che risponde a ogni quesito, perché non approfittarne e far parlare direttamente GPT-3?

GPT-3, chi o cosa sei?

La mia prima domanda è stata diretta, con l’intento di sondare la sua capacità di sintesi nel chiarire un concetto chiave. Come puoi vedere, in poche righe il software mi ha detto che non è un essere umano (con questa risposta non avrebbe mai superato il Test di Turing!) e che la sua “esistenza” è finalizzata a generare testo in risposta alle nostre domande.

GPT-3 a cosa servi?

Con la seconda risposta sconfiniamo nell’etica. È vero che il software esiste per generare testo in risposta alle nostre domande, ma aggiunge che potrebbe essere di supporto per chiarire concetti, anche“complessi”.
Ora, perché una persona dovrebbe chiedere a un software di aiutarla a comprendere un concetto “complesso” o rivolgersi a lui per un consiglio? Come dico spesso, il mondo è bello perché vario; quindi, mi limiterò a sottolineare che ci troviamo davanti a un fenomeno tanto curioso e intrigante, quanto preoccupante.

GPT-3 potresti scrivermi un articolo su di te?

Ecco, avrei potuto far scrivere l’articolo direttamente a lui! Il punto, però, è che le macchine non sostituiscono mai al 100% l’essere umano (per fortuna!)

Come puoi notare, la sua risposta non differisce troppo dalle precedenti. Se, da un lato, ha menzionato il concetto di “database di conoscenze”, facendoci capire che è sempre in grado di sapere di cosa sta parlando il suo interlocutore e rispondergli con un tono di voce adeguato, dall’altro, GPT-3 rimane un software di intelligenza artificiale senza alcuna possibilità di improvvisazione.

Conclusione?

Non lo troverai mai impreparato su un argomento, purché sia stato precedentemente allenato e l’informazione sia reperibile nel suo database.

GPT-3 come stai? Ci incontriamo per fare serata?

Mentre chattavo con GPT-3 ero consapevole del suo essere solo un software. Tuttavia, quando la mia innata capacità empatica ha preso il sopravvento, ho sentito la necessità di instaurare un rapporto quasi-umano con “lui”, dimenticandomi per un istante con chi avessi a che fare.

Dalla sua risposta puoi capire ulteriormente il significato di mancanza di improvvisazione di cui ti parlavo poco fa.

La costante evoluzione di GPT-3 e l’insuperabilità dell’essere umano

Il modello è in continuo allenamento e aggiornamento, quindi va da sé che le sue risposte potrebbero non essere valide e replicabili per sempre.
Personalmente avevo paura che potesse prendere il posto dei miei colleghi sviluppatori, ma prova a chiedergli di crearti delle API con API Platform e vedrai il risultato. Per sicurezza, non allego la risposta, perché ho paura che GPT-3 cresca e impari a tal punto da rubarci veramente il lavoro (non si sa mai)!

Se per realizzare il tuo progetto digitale continui a preferire un team di professionisti in carne e ossa, piuttosto del solo intervento dell’Intelligenza Artificiale…

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